Molti si chiedono se i sogni sono stati importanti nel passato, nelle culture, e nelle religioni. Ebbene, direi proprio di si, sono stati fondamentali.
Sicuramente le prime tribù sono state influenzate da essi in maniera non solo individuale, ma collettiva. Addirittura in molti casi qualche sogno ha cambiato il corso della storia, e i sogni in generale hanno cambiato la concezione del tutto e di noi stessi.
Ora l’importanza dei sogni è molto diversa e sicuramente ha molto meno peso sulla società globale. A parte alcune culture di movimenti New Age derivate dall’India che si incentrano piu sulla energia onirica, sulle OBE / Astrale e sulla energia Chakra per il proprio benessere, poche civiltà del est continuano tuttora a usare i sogni per aumentare i propri confini della mente.
Ho viaggiato molto il mondo, estremo est, estremo ovest, terre africane e a nord, e ho potuto conoscere direttamente molte culture e molte persone. Tutto ciò ha contribuito però a farmi capire come nel complessivo la gente sta perdendo interesse e importanza a tal punto da poter esserci una grossa differenza tra quello che si legge o si scrive nel mondo occidentale e quello che sono veramente le persone, la loro vita. Detto questo con questo post voglio limitarmi alle informazioni prese sulla rete, che corrispondono solo ad una parte delle mie conoscenze, ma è giusto così, perchè questo post è a titolo informativo, descrittivo in maniera assai generica. Cominciamo con:
Tribu e tribalismo:
La presenza consapevole del mondo onirico nella specie umana, può essere considerata quella dei disegni presenti nelle grotte di Lascaux: abbozzati a carboncino sulla parete delle grotte.
Sembra che ritraggano la rappresentazione di un sogno, o comunque il prodotto di un’operazione mentale, di una fantasia o di un ricordo di caccia al bisonte,
Odierne:
I sogni, in culture tribali, svolgono anche un ruolo prettamente sociale e collettivo, come avveniva per il popolo dei Senoi della Malesia. Sognare ha una funzione aggregatrice e riflette i valori religiosi ed i rapporti all’interno della comunità.
Ebraismo:
Gli ebrei consideravano il sogno come la diretta manifestazione della volontà di Dio . Si trattava di sogni profetici descritti minuziosamente nella Bibbia.
Cina:
Una notte, il filosofo Zhuangzi (Chuang-tzu) sognò di essere una farfalla che volava leggera e spensierata. Dopo essersi svegliato era confuso, si domandò come potesse determinare se era veramente Zhuangzi quando aveva appena finito di sognare di essere una farfalla o una farfalla che aveva appena iniziato a sognare di essere Zhuangzi. Ciò suggerisce molte domande sulla filosofia della mente, del linguaggio e sulla gnoseologia. Zhuangzi, mentre sognava, per la proprietà della condensazione, si vedeva farfalla, ma allo stesso tempo era anche essere umano. L’episodio ci fa pensare che esiste una dimensione dove gli opposti sembrano non esserci, dove i contorni non sono nitidi e un’altra dove bisogna dare i nomi alle cose affinché non ci si senta perduti. Il primo piano è quello del sogno e il secondo è quello della veglia. Il fatto che esista un piano di non distinzione, riesce a risolvere problemi come quello della paura della morte.
Altro caso nella storia:
Il primo imperatore della Cina Qun Shi Huangdi (Ying Zhèng) in un momento della sua storia si trasformò in tiranno, e di notte nei sogni, tutto quello che faceva di giorno lo tormentava e viene descritto che il sogno del nord tornava e lo tormentava. Probabilmente anche a causa di un sogno decise poi di innalzare la grande muraglia e un esercito di terracotta. Si i suoi sogni gli suggerivano di proteggersi dal nord e di tramandare la sua storia.
Sogni profetici della Bibbia:
Nella Bibbia viene descritto come nei tempi biblici di tanto in tanto Dio si è servito di sogni. Ma non erano sogni comuni, vaghi e sconclusionati. I sogni di origine divina erano vividi e lineari, e avevano un messaggio preciso. Per esempio Daniele, profeta di Dio, vide in un sogno una serie di bestie che simboleggiavano le potenze politiche da Babilonia fino ai nostri giorni. Tramite un sogno Dio disse a Giuseppe, di fuggire in Egitto con la moglie e il figlio. In questo modo Gesù sopravvisse al crudele re Erode. Quando Erode morì, Dio lo rivelò a Giuseppe tramite un sogno con cui gli disse anche di tornare con la sua famiglia nel paese d’origine. Ancora, la visione che si trova in Daniele 8:1-7, viene scritta verso la fine dell’impero babilonese. Questa straordinaria accuratezza caratterizza le profezie bibliche, inclusi i sogni profetici.
Altri casi: le generazioni dopo utilizzarono spunti onirici per descrivere e rivivere Eden, si parla inoltre di sciamani e stregone che utilizzavano sogni per fornire la loro visione profetica.
Toltechi, Atzechi e Maya:
Gli antichi stregoni non solo trovarono la causa del fenomeno dei sogni, ma ebbero anche una ulteriore conferma della validità delle loro ricerche sul Punto d’unione (vedi Castaneda). La necessità del sonno pare quindi derivare dal fatto che il fissaggio del Punto d’unione in una singola posizione, cioè quella della percezione del nostro mondo, consuma poco a poco l’energia disponibile e rende quindi necessaria una rigenerazione. Il bisogno di questa, e poi i primi accenni di movimento del Punto d’assemblaggio, si traducono per noi in ciò che chiamiamo stanchezza.
Dalle antiche leggende pare che gli Aztechi abbiano lasciato la loro patria dopo una siccità e abbiano vagato per anni nel deserto cercando dei messaggi attraverso sogni dal loro dio.
Sotto la direzione di questi uomini e donne particolari, fiorì nel Messico antico una cultura che non è stata mai veramente compresa dagli storici. Gli stregoni Nagual di quel tempo avevano portato le loro tecniche del sognare ad un punto tale di perfezione, che erano in grado, tramite le loro attenzioni del sogno accomunate in un solo sforzo, di proiettare copie di case o di intere città in altre dimensioni, per poi seguire essi stessi e fermarsi a vivere in quei mondi. Sognavano e creavano insieme un nuovo mondo. I templi di Teotihuacan nelle vicinanze di Città del Messico possono essere un esempio di ciò, e gli archeologi continuano ad interrogarsi sulle dimensioni e sugli scopi di queste costruzioni.
Ancora oggi alcuni stregoni maya e sciamani credono che la vita sia un sogno, inoltre cercano del benessere da questi anche con l’aiuto di altre sostanze.
Tibetani:
Secondo la cultura tibetana è possibile analizzare i sogni sotto un punto di vista spirituale, medico, oppure secondo una prospettiva comune. L’analisi dei sogni è considerato un aspetto molto importante nell’ambito diagnostico tibetano. I medici tibetani idearono a questo scopo delle pratiche speciali proprio per aiutare a ricordare ed a interpretare i sogni. La medicina tibetana e lo studio dei sogni, allo stato attuale, provengono da un antichissimo lignaggio di conoscenze trasmesse ininterrottamente e direttamente da maestro a discepolo.
Epoca babilonese:
Nella cultura babilonese si riteneva cioè che i sogni fossero fonte di verità certe, se ben interpretati, rispetto alla più ampia realtà circostante, e non esclusivamente rispetto al sognatore stesso.
Sumeri e Grecia antica:
Nella cultura sumerica, troviamo il rituale dell’incubazione: si riteneva cioè che dormire in un luogo sotterraneo avrebbe portato il sognatore più vicino alla profondità di sé stesso, procurandogli quindi sogni rivelatori di profezie.
I sacerdoti di Esculapio nella Grecia antica, svolgevano questa attività nei loro templi e santuari anche a scopo terapeutico.
Greci:
La pratica incubativa, utilizzata precedentemente anche dai sumeri, fu ripresa all’interno dei riti in favore di Esculapio. Nei suoi templi infatti le persone dormivano allo scopo di sognare, dopodiché i sogni venivano interpretati dai sacerdoti in termini di suggerimenti per la cura delle malattie o per funzioni di guida spirituale dei sognatori.
Anche Aristotele si dedicò allo studio del fenomeno del sogno.
Comprese che si trattava di un fenomeno molto complesso che svolgeva una parte “attiva” nella vita dell’individuo. Egli sostiene infatti la tesi che il sonno e la veglia sono due fenomeni opposti che convivono negli animali, e considera il sonno come privazione di veglia. Aristotele sostiene dunque che il sogno non fa altro che trattenere ed elaborare gli stimoli sensitivi che ci colpiscono durante il giorno. Tuttavia va oltre, sostenendo che i sogni ci avvisano anche di qualcosa che non funziona nel nostro corpo.
Egizi:
Gli egizi erano molto interessati ai legami del sogno con la realtà e interpretavano il sogno come una “intromissione” degli dei nella vita degli esseri umani.
Interpretare il sogno significava quindi conoscere la volontà degli dei.
Il “Libro dei sogni ieratico elenca il significato delle immagini oniriche ai fini di una veloce e pratica consultazione.
Romani:
Nel mondo romano invece l’importanza precedentemente attribuita ai sogni, e alla loro interpretazione, comincia a diminuire. Si fa avanti la convinzione che i sogni siano semplicemente manifestazioni fantasiose, prive di qualunque utilità pratica per il sognatore e per la comunità.
Visione Alchemica e illuminazione: Jung psichiatra inizialmente molto vicino a Freud, distingue quattro tappe ben distinte della terapia alchemica. Tre di queste sono distinte da rappresentazioni di sogni
Difatti, l’avvicinamento dell’Io con il Sé, avviene tramite la trasformazione spirituale attraverso l’attribuzione di significato ai simboli e la loro interpretazione.
La differenza fra la coscienza di sogno e lo stato di veglia tende sempre più a diminuire. Colui che sogna, diventa nel vero senso della parola, sveglio mentre dorme, sentendosi cioè padrone e guida delle proprie rappresentazioni. L’uomo oltre alla sua vita diurna cosciente ordinaria, ne svolge una seconda, incosciente. Durante il sogno, l’uomo si trova effettivamente in un mondo diverso da quello dei suoi sensi fisici
Medio Evo:
Nel Medio Evo i sogni furono lo specchio delle contraddizioni presenti a livello sociale: venivano infatti considerati di volta in volta o come espressione della benevolenza divina o come condensazioni di umori corporei o come pure fantasie.
Islam:
Nella cultura e nella tradizione islamica i sogni hanno un ruolo centrale.
I sogni costituivano quindi la rivelazione della verità, non solo spirituale ma anche relativa ai precetti di convivenza per la comunità, dal momento che la legge coranica disciplina anche il vivere comune delle società islamiche.
Gli interpreti dei sogni riuscivano poi a suddividerli in tre categorie:
i sogni inviati dagli dei,
i sogni inviati dai demoni
i sogni liberi da ogni dimensione spirituale –
che rivelavano la condizione fisica del sognatore.
Oggi l’interpretazione dei sogni viene affidata a psicologi, filosofi e popolazioni dell’oriente, e cercano il modo per curare i loro pazienti o i loro studenti, anche attraverso gli stessi.
Una comunità italiana che studia i sogni anche a livello sociale, è sognilucidi.it